Nuovo vertice al Ministero per la vertenza Fiat. Uilm:«Blutec ha tenuto a rassicurarci, ma noi attendiamo i fatti»

Si è concluso da qualche ora un nuovo vertice al ministero dello Sviluppo Economico per discutere sul rilancio del sito automobilistico ex Fiat di Termini Imerese. Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore automotive, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, a margine dell’incontro hanno affermato:«Blutec ha tenuto a rassicurarci sia in ordine al piano di reindustrializzazione di Termini Imerese, sia in merito alla procedura di fusione societaria e di trasferimento di azienda, che peraltro coinvolge stabilimenti presenti nelle province di Torino, Asti, Chieti e Potenza. Tuttavia, al punto in cui siamo, a rassicuraci possono essere solo i fatti. Entro dicembre Blutec dichiara che completerà il versamento del capitale sottoscritto, pari a 24 milioni di euro di cui circa 14 già versati. Nel frattempo è attesa la sigla definitiva del Contratto di sviluppo per Termini Imerese, che come noto è stato già approvato da Invitalia il 28 di ottobre. In ogni caso, Blutec conferma che nel 2016 inizierà il riassorbimento dei lavoratori, ad aprile nell’avvio della produzione e forse qualche mese prima nella preparazione delle aree, ed ha parlato di un’attività di allestimento di veicoli speciali da affiancare a quella di componentistica. Come Uilm abbiamo ribadito l’esigenza di maggiore chiarezza sulle fusioni societarie, nonché naturalmente rivendicato il rispetto delle procedure di consultazione sindacali imposte dalla legge, poiché ogni stabilimento del Gruppo coinvolto nella procedura di trasferimento di azienda dovrebbe avere certezze sulla propria missione produttiva e dovrebbero essere fugati tutti i dubbi sulla sostenibilità anche finanziaria dell’operazione. Peraltro la presenza di finanziamenti pubblici impone la massima trasparenza sul fatto che questi siano strettamente finalizzati al piano di reindustrializzazione di Termini Imerese. Il prossimo incontro su Termini Imerese è stato convocato dal Ministero dello Sviluppo economico il 3 dicembre. Al Governo chiediamo di tenere alta la guardia, poiché il problema di Termini Imerese non si può dare per risolto finché la produzione nello stabilimento siciliano non sarà effettivamente ripartita e tutte le persone coinvolte saranno tornate al lavoro».

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