Minacce al parroco termitano don Massimiliano Purpura della Chiesa dell’Immacolata a Bagheria

Ancora minacce e intimidazioni ai danni di un parroco bagherese, in poco meno di un anno, questa è la seconda volta che un presbitero viene preso di mira a causa del suo apostolato.
A febbraio scorso era toccato a don Filippo Custode, parroco del Santo Sepolcro a cui danneggiarono l’automobile, questa volta nel mirino, il parroco dell’Immacolata don Massimiliano Purpura nei confronti del quale hanno lasciato una scritta intimidatoria martedì scorso sul muro di fronte la canonica.
É stato lo stesso presbitero a comunicarlo alla comunità parrocchiale al termine della messa di domenica scorsa. “Eravamo reduci da un pellegrinaggio in Calabria ed al nostro ritorno abbiamo trovato la scritta: “Padre Purpura parla poco, sei un pagliaccio”. Dell’accaduto ho immediatamente le forze di polizia sporgendo denuncia. Il motivo delle minacce è da ricondurre alla decisione di don Purpura di togliere la statua della Madonna Immacolata dall’altare maggiore per collocarla in una nicchia laterale. Tale decisione non è stata gradita da alcuni fedeli i quali hanno in diverse occasioni contestato il parroco anche platealmente.
“Qualche settimana fa alcuni facinorosi si sono seduti sulle panchine del sagrato – aggiunge – come a dire “Prima o dopo dovrai dare i conti con noi” e alla fine hanno pensato anche di minacciarmi con la scritta sul muro”. A queste persone non è andato giù la decisione di cambiare, dopo oltre un secolo la postazione della Madonna per fare posto a un quadro delle Anime Sante dell’800, che sta restaurando. Il parroco prima di questo episodio è stato anche denunciato per alcuni lavori che ha effettuato all’interno della chiesa.
“Hanno cercato di colpirmi in tutte le maniere – continua – quello che più mi dispiace è che le contestazioni sono arrivate da persone molto vicine alla parrocchia”. Gli attacchi che ha subito don Purpura sono dovuti anche ad un altra decisione, quella di avere sciolto il gruppo dei portatori della Madonna. “Abbiamo chiesto al parroco di riceverci per ristabilire un clima sereno – dichiara uno dei portatori che preferisce mantenere l’anonimato – ma non è stato possibile ed allora chiederemo un incontro con il cardinale Paolo Romeo per chiarire tutto”.
La tensione come si può notare, al momento è al massimo.
“Adesso aspetto nuove adesioni di persone che dovranno presentare un curriculum senza macchia come impongono le norme di pubblica sicurezza. Se non arriveremo al numero necessario metteremo il simulacro dell’Immacolata su un mezzo meccanico, ma in ultima analisi potrei anche decidere di non fare uscire la processione il prossimo 8 dicembre”. Parole forti quelle del giovane parroco che dovrebbero fare riflettere, ma nel contempo provocare altre reazioni, in considerazione del grande seguito che ha la processione dell’Immacolata a cui ogni anno prendono parte migliaia di fedeli.

 

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