Lapunzina (madonie notizie): l’Enel pronta a cedere il parco serbatoi, nascerà una raffineria di combustibile

Qualche tempo fa un signore sconosciuto si sarebbe recato presso gli uffici del comune di Termini Imerese per chiedere informazioni sul pontile al servizio della centrale Enel di Termini Imerese. Questa struttura è stata utilizzata per anni per rifornire di olii combustibili solidi i serbatoi che alimentavano i bruciatori della centrale.
Da quando la stessa è stata riconvertita a metano il pontile è rimasto inutilizzato ed il Paesaggio termitano non ha potuto più godere della vista delle navi che si alternavano per rifornire la centrale.
Le insistenti domande hanno insospettito i funzionari del Comune, quindi l’amministrazione attiva in carica, rappresentata dal commissario straordinario Girolamo Di Fazio.
Il commissario avrebbe subito convocato i responsabili della Centrale “Ettore Maiorana” di Termini Imerese che avrebbero fatto delle mezze ammissioni sulla volontà dell’azienda di cedere a terzi tutta l’area di pertinenza dei serbatoi ed il relativo pontile, per realizzare deposito costiero di carburante.
Ma questa è una storia vecchia, passata (volutamente?) in sordina sotto gli occhi di tutti. Per la cronaca l’Enel ha chiesto, in data 26 aprile 2010, lo stralcio del parco Ocd (pontile e serbatoi) garantendo tuttavia che “esso è e resterà fisicamente interconnesso con la centrale termoelettrica…. ed esistono diverse utenze asservite ad entrambi”. Lo stralcio, come risulta dal provvedimento datato 30 novembre 2010, a firma del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, avrebbe agevolato l’Enel di mantenere pontile e serbatoi, che altrimenti sarebbe stata costretta riqualificare l’area sotto il profilo ambientale, quindi a demolire le strutture.
A Termini Imerese ed in tutta l’area, ritorna quindi l’incubo dell’inquinamento ambientale ed alcune associazioni sono scese in campo per contrastare questa possibilità che pare si stia concretizzando in nome della “creazione di nuovi posti di lavoro”. Si parla addirittura di un centinaio di unità da occupare.
Rivediamoitermini, Legambiente circolo “L’Aquilone”, Comitato spontaneo articolo 32 e Banca del tempo himerense hanno indirizzato un esposto alla Procura di Termini Imerese.
Le associazioni hanno portato all’attenzione della Procura termitana tutte le iniziative messe in campo in questi mesi facendosi forti di una lettera inviata dal Comune nella quale esprime un “risoluto parere contrario per i risvolti negativi in termini di impatto ambientale” e per la “palese difformità alla normativa vigente”, qualora “la notizia avesse qualche fondamento”.
Al Commissario Di Fazio non sarebbero bastate le rassicurazioni dei responsabili di Centrale ed ha chiesto, ed ottenuto, un incontro con i vertici romani dell’Azienda Elettrica.
Se pur in gestione commissariale al Palazzo di Città non sono passate inosservate le preoccupazioni che montano tra i cittadini ed i rappresentanti del mondo associativo termitano che riporterebbe il Paesaggio indietro di molti anni, nel periodo in cui “ l’attracco delle petroliere costituiva – scrivono in una nota – un potenziale pericolo per il nostro mare ed un fattore disincentivante per il turismo nautico ed anche per il turismo di terra”.
Nella mattinata di venerdì 22 aprile Di Fazio ha ospitato, presso il Gabinetto del Sindaco, il responsabile per gli affari territoriali del sud Italia, Gaetano Evangelisti e Giuseppe Fumarola, coordinatore dei progetti di sviluppo e riqualificazione. I due alti dirigenti sono stati accompagnati dall’avvocato dell’ Azienda, Armando Celone.
I funzionari dell’Enel avrebbero scoperto una parte delle carte ed ammesso di avere individuato una società che dovrebbe rilevare una porzione degli oltre 281 mila mq dello stabilimento.
La parola che si sarebbe ripetuta più volte è stata “riqualificazione” delle aree accessorie all’intero impianto di generazione (TI41), ovvero il “parco serbatoi Olio Combustibile Denso di levante e di ponente e del relativo pontile di servizio”.
Quella che si legge invece è: realizzazione di un impianto che raffinerà il diesel per produrre un carburante meno inquinante, più avanzato.
L’Enel pare che sia intenzionata ad andare avanti e presenterà al comune le carte relative al “frazionamento” dell’area interessata, oramai inutilizzata per anni e non più ritenuta “strategica” per garantire la sicurezza del servizio elettrico in Sicilia.
La presenza di carburanti nei serbatoi, secondo le associazioni ambientaliste “provocherebbe un ulteriore potenziale pericolo ed una sicura fonte di inquinamento a causa della movimentazione di migliaia di automezzi”.
La storia di Termini Imerese ha vissuto la presenza di greci e romani, normanni, bizantini e arabi, i regni di Svevi, Angioini e Aragonesi, il dominio spagnolo e quello borbonico, dal 1970 della famiglia Agnelli.
I nuovi amministratori che si candidano alla guida della Città da chi vorranno essere “dominati”? Dall’industrializzazione, a prescindere dall’inquinamento che produrrebbe, in nome dei posti di lavoro come dagli anni 70, o da altro?

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