Giunta: chiesto intervento a sovraintendenza per crollo bastione del 500

20-06-2017-Comizio-del-candidato-sindaco-al-ballottaggio-Francesco-Giunta-a-Piano-Barlaci20-06-2017-Comizio-del-candidato-sindaco-al-ballottaggio-Francesco-Giunta-a-Piano-Barlaci

Comunicato Stampa

Nella notte tra il 10 e l’11 settembre scorso, a seguito delle abbondanti piogge cadute in città, è crollato un tratto delle mura riconducibili alla struttura difensiva della città cinquecentesca.
Informata tempestivamente la competente Soprintendenza ai Beni Culturali, il giorno successivo è stato effettuato un sopralluogo congiunto, cui hanno preso parte il responsabile della Sezione per i beni Archeologici, dott. Vassallo, e la responsabile della Sezione per i beni architettonici, arch. Burgio, coadiuvati dalla dott.ssa Chiovaro, nonché i tecnici del Comune arch. Nicchitta e il geologo dott. Di Cristofalo.
Dal sopralluogo si è potuto rilevare che il crollo ha interessato un tratto di circa dieci metri della struttura muraria in elevazione che circoscrive il bastione nei pressi del campanile della non più esistente chiesa di S. Giovanni.
ll crollo ha mostrato la presenza di strutture murarie inglobate nel terrapieno su cui sorge il campanile, verosimilmente riconducibili alle porzioni ipogee della chiesa o della roccaforte. Tali strutture appaiono in parte non interrate, per cui le acque di infiltrazione hanno operato la loro spinta direttamente sul muro. Solo nella parte più prossima all’angolo del bastione si evidenzia del materiale terrigeno di riempimento che ora, in mancanza della paratia muraria, rimane esposta all’azione degli agenti meteorici e della forza di gravità.
ll materiale crollato, prevalentemente costituito dai blocchi lapidei del muro, ha interessato una stradella comunale a fondo cieco corrente alla base del bastione, senza provocare particolari danni.
Nel corso del sopralluogo è stato possibile verificare, all’interno dei materiali di riempimento tra le strutture murarie, la presenza di ossa umane, forse facenti parte di ossario o fossa comune, secondo le pratiche di seppellimento che si praticavano in passato nelle chiese.
Inoltre sono stati individuati bossoli di arma da fuoco, verosimilmente del secondo conflitto mondiale.
I rappresentanti della Soprintendenza non hanno individuato elementi di particolare e immediato interesse archeologico.
Permane tuttavia la necessità di ricostruire e salvaguardare l’imponente struttura muraria, parte della fortificazione cinquecentesca.
Ovviamente la villa Palmeri è rimasta chiusa, e si è immediatamente avviato un intervento per isolare l’area del crollo. Precauzionalmente si è deciso di confinare tutto il tratto nord del bastione, con una recinzione impostata grosso modo alla base del campanile, in modo da consentire la riapertura della villa in sicurezza.
Tenuto conto che il Comune non dispone di alcuna risorsa finanziaria per intervenire, si è chiesto alla Soprintendenza un intervento diretto sia per stabilizzare l’area del crollo con opere di contenimento e di regimentazione delle acque, sia per ricostituire il muro crollato. In merito il sindaco, Francesco Giunta, ha dichiarato: “ringrazio gli uffici per la pronta reattività ad una situazione di emergenza inaspettata. Unitamente al Dirigente il III Settore, vista l’entità del danno subito dall’area di Villa Comunale antistante il campanile di San Giovanni, abbiamo ritenuto necessario coinvolgere la soprintendenza alla quale abbiamo richiesto un intervento diretto nel recupero dell’area di particolare interesse storico. Al riguardo è opportuno sottolineare che anche in questa, imprevista, occasione abbiamo avuto la conferma che Termini Imerese è uno scrigno di ricchezze culturali che abbiamo il dovere ed il diritto di promuovere al fine dello sviluppo sociale ed economico della Comunità”.

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