Dichiarazione a nome dell’ANPI

La commissione toponomastica del Comune di Termini Imerese, si riunirà al più presto (pare lunedì prossimo) per deliberare, su richiesta del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, sull’intitolazione a Giorgio Almirante della piazza e del marciapiede che si trovano tra via Iannelli e via Circonvallazione Castello. La notizia, appresa fortuitamente, ci lascia sgomenti, soprattutto perché inattesa e incoerente rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Francesco Giunta, fin dal primo incontro con la delegazione dell’ANPI, di non cedere nell’esercizio del suo mandato, nella tutela dei valori costituzionali dell’antifascismo e della memoria del contributo dei termitani alla lotta di Liberazione. La figura di Giorgio Almirante è legata indissolubilmente al tentativo di riaffermare nel dopoguerra il fascismo e le sue aberrazioni politiche, culturali e ideologiche. Fascista della prima ora, firmatario nel ’38 del Manifesto della razza e redattore della rivista “La difesa della razza”, ufficiale repubblichino e collaboratore delle truppe naziste nel tentativo di stroncare con ogni mezzo la Resistenza partigiana, Almirante non modificò mai le sue convinzioni estreme anche quando, per opportunismo politico, indossò le vesti di senatore della Repubblica. Complice o connivente degli eventi più inquietanti della storia politica del dopoguerra, dalla rivolta di Reggio Calabria del 1970 al Golpe Borghese, dai rapporti oscuri col terrorismo di destra e con i suoi più loschi protagonisti all’amicizia con Licio Gelli e esponenti della P2, Almirante simboleggia la deriva antidemocratica, intollerante, antirepubblicana dell’estrema destra fascista e neofascista. Proporre l’intitolazione a suo nome di un luogo della città, peraltro di non secondario passaggio, rappresenta un’offesa ai quei valori costituzionali che, di fatto, Giorgio Almirante combatté, con strumenti e modalità diverse, nel corso di tutta la sua esistenza. A nome dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani, e nella memoria dei termitani uccisi nella lotta partigiana, degli internati militari e di tutti coloro che si opposero alla dittatura e al nazifascismo, esprimo la nostra ferma e fattiva opposizione a un proposito che, già nella sua formulazione, urta la sensibilità civile e politica di chiunque abbia a cuore i fondamenti e i valori della libertà democratica.

Fausto Clemente, Presidente della Sezione ANPI “G. Li Causi”, di Termini Imerese.

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