Assenteismo al comune di Termini, si indaga sulla rete di complici

Qualcuno ha coperto il “furbetto del cartellino”. Qualcun altro potrebbe avere approfittato delle sue capacità informatiche. Le indagini proseguono mentre per Carlo Ventimiglia, che ha ha confessato le proprie responsabilità, il comune di Termini Imerese avvia le procedure per il licenziamento. Il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Anfuso, che ha allontanato per sei mesi l’impiegato dall’ufficio, scrive che le “modalità artificiose” sono state condivise “con altri impiegati dell’ufficio, solo in parte già identificati”.
Ed ancora il gip sottolinea che “sussistono esigenze di completare le indagini ai fini dell’individuazione di eventuali complici e fiancheggiatori intranei all’ufficio che hanno coperto le reiterate assenze e gli allontanamenti dell’indagato dal posto di lavoro”.
Ventimiglia era il responsabile del centro elaborazione dati del Comune. Non si tratta del classico assenteista che timbrava il cartellino, o affidava ad altri il compito di farlo, per poi poi allontanarsi dal posto di lavoro. Il suo metodo era tanto insolito quanto sofisticato visto che era riuscito ad introdursi nel sistema informatico che raccoglie i dati dei badge degli impiegati.
Le riprese effettuate dai carabinieri e dagli gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Procura hanno filmato Ventimiglia vicino al terminali “marcatempo”. Invece di limitarsi a usare il tesserino digitava dei codici che gli consentivano di alterare “a suo piacimento” gli orari di ingresso e uscita dal lavoro. Sono quindici i giorni monitorati dagli investigatori. Le assenze “ingiustificate” nel periodo preso in esame vanno da una manciata di minuti a poco più di due ore.

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