Lapide 25 aprile: Inopportunità di porre una iscrizione civile su un monumento religioso

Da ieri pomeriggio (25 aprile) ci sono arrivate svariate telefonate chiedendoci se corrispondesse a verità che il Comune di Termini Imerese, su proposta dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, avesse posto una lapide in memoria dei partigiani della seconda guerra mondiale nel basamento della statua dedicata alla Madonna addolorata posta all’ingresso del Cimitero cittadino.
In effetti è proprio questo che è accaduto il 25 aprile scorso, festa nazionale in ricordo della liberazione dal nazifascismo. Lo sdegno espressomi dalle svariate telefonate e dagli approcci avuti per strada però, non riguarda la ricorrenza o l’iniziativa per ricordare i caduti e neppure il luogo inteso come parco della rimembranza cittadino, ma il muro che sostiene la statua della Madonna addolorata.
Ci siamo dunque rivolti all’arciprete Don Francesco Anfuso per capire quale impatto potesse avere con il culto, visto l’interessamento di una statua così importante e tradizionalmente legata alla fede della nostra cittadina.
Don Francesco Anfuso, che era venuto a conoscenza della iniziativa civica dalle decine di telefonate ricevute dai fedeli, su nostra richiesta ci ha risposto consegnandoci una lettera che ha protocollato questa mattina, 26 aprile, presso gli uffici comunali e inviato anche alla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo e all’Arcidiocesi di Palermo, e che noi vi riportiamo fedelmente di seguito:

Ill.mo Sindaco di Termini Imerese
Alla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo
E per conoscenza all’Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi di Palermo

Alto e profondo mi viene partecipato il disagio, in quanto presbitero al servizio della comunità ecclesiale di Termini Imerese, per quanto si è verificato nel nostro camposanto.
Alla base del monumento dedicato alla Madonna Addolorata, posto al centro del viale principale del cimitero, è stata collocata una lapide in memoria dei partigiani e degli internati.
L’iniziativa, che si presume dettata dall’intendimento di perpetuare il ricordo di chi ha contribuito a restituire la libertà al Paese, fa sorgere notevoli perplessità sulla opportunità di usare, come punto di appoggio, la base dell’antico monumento dedicato a Maria SS.Addolorata, testimonianza della pietà e della religiosità dei cittadini di Termini Imerese.
L’immagine, di valore altamente religioso, che esprime il dolore di una madre, della Vergine Maria dinanzi al Figlio suo Gesù in croce, è per tutti e nessuno può appropriarsene.
La storia annovera tanti episodi in cui qualcuno si è appropriato di simboli religiosi per esaltare il proprio idolo. Ricordo per tutti come nel II secolo a. C. fu posta, dal re Antioco IV Epifane, al centro del tempio di Gerusalemme la statua di Giove, “spegnendo” così la luce dell’Altissimo che illuminava il popolo di Dio, e come il popolo ebraico, guidato dai fratelli Maccabei, ha dovuto lottare per riaccenderla.
Pur nella consapevolezza che la struttura cimiteriale è di competenza comunale, ho ragione di ritenere che i segni della fede che vi si contengono sono patrimonio culturale e morale della Chiesa locale e, come tali, sotto la sua custodia e sorveglianza.
Pertanto, non appare opportuno che una iscrizione di natura “civile” sia apposta su un monumento di carattere “religioso”.
Ci si chiede, infine, se l’iniziativa dell’Ente da lei rappresentato abbia conseguito il nulla osta della competente Soprintendenza ai BB.CC.AA..
Valga la presente quale spunto di riflessione, anche al fine di individuare una soluzione che garantisca il ricordo dei benemeriti della Patria con il rispetto dovuto ai monumenti religiosi, in specie quelli più antichi.

Il Parroco Francesco Anfuso

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